Il 25, 26 e 27 ottobre di quest’anno si svolgerà presso l’Aula Magna dell’Università Statale degli Studi di Milano un Convegno dal titolo “Quale società per la dignità dell’uomo” un evento unico e innovativo, in cui l’approfondimento su temi specifici, attraverso conferenze e tavole rotonde multidisciplinari, si alterna con momenti artistici (concerti e spettacoli).
L’evento viene promosso dalla Società Antroposofica in Italia che ha coinvolto le realtà milanesi dopo aver scelto la città di Milano per organizzare questo importante momento di incontro sulla dignità umana, un tema dato spesso per scontato e quotidianamente vilipeso.
Parlare di dignità dell’uomo è, oggi più che mai, una grande responsabilità e, ancor di più, lo è proporre un percorso di approfondimento multidisciplinare su questo argomento. Siamo nel momento storico col maggior numero di conflitti bellici nel mondo e un quinto della popolazione è in balia di eventi catastrofici che ledono in maniera irreversibile la possibilità di vivere in maniera almeno dignitosa, cioè nel rispetto dei diritti umani essenziali. Dove c’è consapevolezza, ci deve essere responsabilità e l’opportunità di questo grande evento può costituire un salto di coscienza per tutti noi: un’occasione per condividere e trasformare le scelte e le proprie pratiche quotidiane in strumenti di crescita individuali e sociali.
A cento anni dalla fondazione della prima scuola Waldorf, questo Convegno apre con una riflessione costruttiva sulle prospettive future di una pedagogia il cui obiettivo principale è sostenere la crescita di un individuo in grado di orientare il proprio destino, soggetto di dignità, nel rispetto di sé e dell’altro. Ci chiediamo allora: cos’ha comportato a livello pedagogico, sociale e lavorativo il travolgente avvento dello sviluppo tecnologico degli ultimi anni? Cosa l’uso delle tecnologie sta davvero cambiando nella nostra vita? Inoltre, in questo contesto generale, non poteva mancare un approfondimento dedicato all’economia, per discutere di quell’economia che può realmente porre l’uomo al centro, intendendolo non come mero strumento per generare utili, ma come portatore di valori, e garantire che il lavoro diventi veicolo di opportunità di sviluppo individuale e sociale.
Approfondiamo da ultimo, dal punto di vista medico e antropologico perché la salute dell’essere umano sia parte imprescindibile del rispetto della sua dignità, creando consapevolezza in merito alla responsabilità individuale e sociale che è sempre connessa alla cura di sé. Questo non solo con riferimento al proprio “stare bene”, ma anche all’incontro e all’accoglienza dell’altro, quali momenti indispensabili per una reale conoscenza di sé. Tre intense giornate intervallate da momenti artistici, non solo per dare un giusto ritmo alla proposta e alla condivisione dei contenuti, ma anche per testimoniare l’importanza della ricerca artistica in ogni attività umana. L’arte vista non solo come pratica artistica ma anche come impulso per ogni ambito dello scibile che aneli ai principi universali della libertà nel pensare e dell’amore per l’azione.